In giro con papą
Il mio cuore bambino, esplodeva di gioia,
per quel viaggetto da te promessomi.
Il cuscino era arrotolato e ben assicurato
alla canna della bicicletta;
come una sella messa,
sul dorso nervoso e turgido di un puledro.
Un piccolo balzo, e oplą il gioco era fatto;
il tuo fantino era cavallo.
Le prime pedalate incerte e tentennanti, nella partenza.
Ero ben protetto dalle tue braccia paterne,
il mio sederino un po' meno, haimč,
spesso dolente per la lunga
strada.
La primavera era gią al suo esordio,
coi suoi germogli, boccioli e tenere e verdeggianti foglioline
nuove.
L'aria era gią
tiepida e le nostre voci,
si rincorrevano in una allegra
"canzoncina" di quei tempi!
Poi il mio dolce rimembrare, si affievolisce e svanisce;
ma l'immagine di quel rosso tramonto
che bel tempo faceva
sperare,
su quel lunghissimo e traballante ponte di chiatte,
sostenuto da centinaia di barche galleggianti,
sul grande fiume, che rispecchiava i bagliori carminei
del cielo
volto
alla sera,
rimarrą sempre
nei miei occhi a ricordarmi
quel grande amore, paternamente sacro che ci
univa,
e che non vorrą, e non potrą
dividerci, ne separarci mai pił.
Nel ricordo di mio
padre.